Fiat 217 A – 1100 TD

Appena uscito dalle officine FIAT di Torino fui subito arruolato nell’Arma dei Carabinieri, come ero bello nella mia livrea blu, con i lampeggiatori e le trombe altoparlanti sul tetto, con quattro antenne per apparati radio trasmittenti e tante altre attrezzature strane. Dopo anni di onorato servizio fui passato nella riserva e ben presto fui ceduto ad una ditta di recuperi di mezzi militari di Medicina (BO). Diversi anni abbandonato in un capannone insieme a tanti miei colleghi. Presto mi rassegnai ad una misera fine, finche un bel giorno notai due giovani Marchigiani, un meccanico ed un carrozziere che girovagavano per il deposito. Mi notarono, ero tutto coperto di polvere, la ruggine incominciava ad intaccarmi, le insegne dell’Arma erano state coperte con una pennellata di vernice nera, le attrezzature smontate, mi restavano solamente le basi delle antenne, gli altoparlanti a tromba, la sirena e la mia fierezza di aver svolto un onorato servizio. Iniziarono a controllarmi da capo a piedi ed alla fine dopo una lunga trattativa la decisione “mi avrebbero portato via” da quel cimitero di vecchie glorie militari. Con una batteria nuova e diverse regolazioni il mio motore iniziò a cantare di nuovo, c’erano gli anni ma non i chilometri, era l’inizio della mia seconda giovinezza. Uscendo dal cancello non guardai indietro, ero troppo felice, finalmente percorrevo di nuovo le strade. Che tormento però il viaggio fino a Jesi (AN) 200 km. la velocità era ridotta, il differenziale perdeva olio e doveva continuamente essere rimboccato, tutta la mia parte meccanica scricchiolava, ma arrivai in officina. Le parti meccaniche ed elettriche furono subito sistemate, sono stato immatricolato come GIARDINETTA (1976) ma sotto quella veste non ho mai circolato, perché mi smontarono dal primo pezzo all’ultimo, compreso il motore. Mentre Nicola (il meccanico) portava allo splendore iniziale tutta la parte meccanica ed elettrica, Carlo e Igino fratello di Nicola (carrozzieri) iniziarono la progettazione della mia nuova veste. Sarei diventato un CAMPER, avrei trasportato una famiglia con tre bambini in vacanza per il mondo e non più militari. La FIAT diede il permesso di modificare il tetto in modo che chi entrava all’interno poteva stare eretto, il verniciatore portò a lamiera lucida esterno ed interno, poi dopo avermi verniciato di un bel bianco con fasce amaranto ed argento iniziò la trasformazione interna, con il falegname, elettricista, idraulico, tappezziere (sempre Nicola e Carlo) stavo diventando una mini abitazione. Finalmente nel 1979 il nuovo collaudo “USO SPECIALE ABITAZIONE”, che gioia viaggiare di nuovo, con Nicola e famiglia in vacanza!

Dopo oltre venti anni, di strada ne ho percorsa molta, mi hanno sempre tenuto in forma, pulito e lucido e soprattutto ammirato. Sì, sono VANITOSO perché penso di essere uno dei più anziani in circolazione e soprattutto di aver tutto, toilette compresa nei miei pochi metri quadri.

DIMENTICAVO!!! La mia data di nascita non posso dirla con certezza, la documentazione originale non è più rintracciabile nemmeno dal Registro Storico della FIAT, ma nella mia memoria ristagna l’anno 1952.